Cinema

Cronache dalla fine del mondo - il cinema del Nuovi Mondi Festival

   Cinema Monviso
   19 Maggio ore 14:30

Attraverso la rassegna di documentari selezionati dal Nuovi Mondi Festival viaggeremo immergendoci in realtà poco conosciute, affascinanti e sorprendenti, drammatiche e poetiche allo stesso tempo dove la vita e la morte assumono significati nuovi. Ci offriranno l’occasione per capire come potrebbe essere il futuro della Terra. Se il nostro pianeta avrà una fine, lo scopriremo viaggiando verso Nuovi Mondi.

Entrata libera, fino a esaurimento posti.

Ore 14:30 - STUDENT un film di Mohammad Golchin, Iran, 2023, 14’0

Moslem Nilashi, insegnante della scuola SALAT nel villaggio di Kalemar, compie ogni anno un lungo viaggio a piedi con la moglie e il figlio piccolo dal villaggio in cui vive fino a Salat, il villaggio deve ha sede la scuola in cui lavora per insegnare a uno studente per 6 mesi all’anno. È la scuola di montagna più lontana della città di Talesh.
PREMIO SPECIALE DELL’UNICEF PER L’EDUCAZIONE


Ore 14:45 - MOYO un film di Henry J Kamara, Tanzania, 2024, 14’

Moyo è un ritratto crudo e poetico dei bambini che chiamano casa il centro Jipe Moyo situato a Musoma in Tanzania. Circondati da fauna esotica e paesaggi straordinari, gli abitanti di Musoma hanno raggiunto una leggera armonia con l'ambiente che li circonda. Il centro Jipe Moyo è amato e sostenuto da tutta la comunità. La loro missione è semplice: dare a ogni bambino le basi di cui ha bisogno per costruire la vita che merita. Massi e rocce sono sparsi in tutta la città, affacciati sulle case e sui negozi, nei cortili e sui bordi di laghi e stagni. “Costituiscono le fondamenta delle nostre case, seccano il pesce che mangiamo”, dicono, le rocce sostengono lo stile di vita stesso di Musoma. Nonostante non tutto sia facile, con l’aiuto di un gruppo di suore, i bambini hanno trasformato le loro difficoltà in coraggio partendo dall’arrampicata.
IN CONCORSO AL KENDALL FILM FESTIVAL


Ore 15:00 - UNCLE VAKHO’S DREAM un film di Joaana Roj, Polonia/Georgia / 2022 / 22'

Secondo la mitologia, Prometeo era legato al monte Kazbek, alto più di 5.000 metri e coperto di ghiaccio. Per espiare un profondo senso di colpa, Vakho ha scelto questa regione montuosa del Caucaso georgiano per il suo esilio autoimposto. 48 anni prima ha perso il fratello in circostanze tragiche, che gli erano precedentemente apparse in sogno: "Non riuscivo a dimenticare", spiega l'uomo, oggi ottantenne, in questo cortometraggio d'esordio di grande impatto visivo.
IN CONCORSO A TRENTO FILM FESTIVAL E INDIELISBOA


Ore 15:20 - PIBLOKTO un film di Anastasia Shubina, Timofey Glinin, Stati Uniti/Federazione Russa, 2023, 38'

Sulla costa artica della Chukotka vive un popolo tagliato fuori dal mondo. La loro vita ruota attorno alla caccia di trichechi e balene e alla protezione dei villaggi dagli orsi provenienti dalla tundra. Questo tema trasforma il film in una riflessione sulla morte. Gli animali marini diventano la principale fonte di cibo per la popolazione, gli avanzi degli animali vengono utilizzati per nutrire le volpi artiche negli allevamenti da pelliccia, i cimiteri umani diventano bersagli per gli orsi. Sembra che tutti gli abitanti di questa regione siano coinvolti nel ciclo del cibo e della morte. Il film si allontana dalla struttura ritmica tipica del cinema e adotta invece la struttura di un rituale sciamanico, che è un evento che forma significato per i popoli del nord.
IN CONCORSO A SHEFFIELD DOC FEST, TRENTO FILM FESTIVAL E INDIELISBOA


Ore 16:00 - ULDERICA, FRUTE DI MONT (bambina dei monti) un film di Stefano Giacomuzzi, Italia, 2024, 28’

Ulderica era una bambina particolare, coraggiosa e al contempo impaurita. Il ricordo della sua infanzia in montagna è vivido e felice, sebbene Ulderica abbia da sempre guardato alla morte con timore. Ora Ulderica è una fotografa e conserva l’animo della bambina che è stata. La morte e il logorante scorrere del tempo sono da sempre gli oggetti della sua ricerca. Grazie alla fotografia Ulderica ha trasceso le paure della sua infanzia, ma gli occhi curiosi attraverso cui guarda il mondo sono gli stessi di sempre. Così Ulderica continua a ripercorrere le montagne del Friuli rivolgendo il suo obiettivo verso quel piccolo universo in cui si rispecchia il mondo intero.
IN CONCORSO A PORDENONE DOCS FEST


Ore 16:30 - STORIA DI UN SOGNO - Il dottore dei campesinos un film di Luigi Baldelli, Italia/Bolivia, 2024, 15’

Seguendo un ideale. Trasformare un sogno in realtà. Dedicare tutta la propria vita affinché questo sogno non finisca mai, nutrendolo invece giorno dopo giorno con nuova linfa vitale. Quella linfa che è diritto alla salute anche per i più svantaggiati, per i poveri, per i contadini delle Ande boliviane. Questa è la storia di Pietro Gamba, un giovane metalmeccanico italiano ventenne che negli anni '70, dopo un soggiorno di due anni sulle Ande boliviane come obiettore di coscienza, entrò in contatto con la miseria e la sofferenza umana, e decise di diventare medico per dedicarsi ai bisognosi, agli indigenti, ai campesinos boliviani. E passo dopo passo, con tenacia, forza e perseveranza, nutrite anche dalla fede, in 40 anni quel sogno è diventato realtà, fino a costruire un ospedale dove le porte sono sempre aperte a tutti, anche a chi non ha nulla e non può permettersi le cure.
ANTEPRIMA MONDIALE


Ore 17:00 - I PASTORI DELLA BALMA - Un film di Alessandro Ingaria, Italia, 2023, 40’

I pastori della balma racconta la vita degli ultimi pastori della Balma, in Provincia di Cuneo. Una territorio in cui si parla ancora il Kje. Il kje (kyè nella grafia di Fontane, chié in grafia italiana, quié in grafia provenzale o occitana) è una varietà linguistica romanza di incerta classificazione. Si può ipotizzare che il numero attuale di parlanti, per la maggior parte pastori o famigliari di pastori, si aggiri intorno ai 300 soggetti. Pastori, eredi di una tradizione antica, che tramandano storie di passione, patimenti e caparbietà. Una storia che parte da montagne isolate per giungere alle speculazioni che hanno interessato i comprensori sciistici di Prato Nevoso e Artesina. Un racconto sul destino della montagna, sul ritorno del lupo e sul significato della pastorizia all'alba del nuovo millennio.
Ospite in sala il regista.


Ore 18:00 - SIDIK AND THE PANTHER - Un film di Reber Dosky, Kurdistan/Paesi Bassi, 2020, 83’’

Tra le splendide montagne del Kurdistan iracheno il leggendario e inafferrabile leopardo persiano potrebbe diventare la chiave per portare la pace in un’intera regione: documentario naturalistico e d'attualità uniti in un film affascinante e rilevante.

Il leopardo persiano vive nell'aspro paesaggio montano dell'Iraq settentrionale curdo. Almeno, così crede Sidik. Armato di binocolo e bastone da passeggio, si aggira tre le colline alla ricerca di tracce di questo felino. Ha cercato invano per 25 anni, ma se riuscisse ad avvistarne uno, l'intera area sarebbe classificata come riserva naturale protetta, e lui spera questo metterebbe fine ai bombardamenti e omicidi che affliggono la regione. Durante il suo peregrinare incontra bracconieri, cacciatori ed escursionisti con i quali condivide i suoi ricordi. Una conversazione con un ragazzo che vorrebbe partire per l'Europa rivela che non tutti sono così attaccati alle proprie radici come Sidik. Affascinanti scene di natura selvaggia rendono l'amore di Sidik per la regione, in una commovente ode visiva alla perseveranza e al patriottismo pacifico.
GENZIANA D’ORO AL TRENTO FILM FESTIVAL, MIGLIOR FILM A IDFA

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