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Cinema

Cronache dalla fine del mondo - il cinema del Nuovi Mondi Festival

   Cinema Monviso
   19 Maggio ore 15:00

Attraverso la rassegna di documentari selezionati dal Nuovi Mondi Festival viaggeremo immergendoci in realtà poco conosciute, affascinanti e sorprendenti, drammatiche e poetiche allo stesso tempo dove la vita e la morte assumono significati nuovi. Ci offriranno l’occasione per capire come potrebbe essere il futuro della Terra. Se il nostro pianeta avrà una fine, lo scopriremo viaggiando verso Nuovi Mondi.

STORIA DI UN SOGNO - Il dottore dei campesinos un film di Luigi Baldelli, Italia/Bolivia, 2024,15’

Seguendo un ideale. Trasformare un sogno in realtà. Dedicare tutta la propria vita affinché questo sogno non finisca mai, nutrendolo invece giorno dopo giorno con nuova linfa vitale. Quella linfa che è diritto alla salute anche per i più svantaggiati, per i poveri, per i contadini delle Ande boliviane. Questa è la storia di Pietro Gamba, un giovane metalmeccanico italiano ventenne che negli anni '70, dopo un soggiorno di due anni sulle Ande boliviane come obiettore di coscienza, entrò in contatto con la miseria e la sofferenza umana, e decise di diventare medico per dedicarsi ai bisognosi, agli indigenti, ai campesinos boliviani. E passo dopo passo, con tenacia, forza e perseveranza, nutrite anche dalla fede, in 40 anni quel sogno è diventato realtà, fino a costruire un ospedale dove le porte sono sempre aperte a tutti, anche a chi non ha nulla e non può permettersi le cure.
ANTEPRIMA MONDIALE

STUDENT un film di Mohammad Golchin, Iran, 2023, 14’

Moslem Nilashi, insegnante della scuola SALAT nel villaggio di Kalemar, compie ogni anno un lungo viaggio a piedi con la moglie e il figlio piccolo dal villaggio in cui vive fino a Salat, il villaggio deve ha sede la scuola in cui lavora per insegnare a uno studente per 6 mesi all’anno. È la scuola di montagna più lontana della città di Talesh.
PREMIO SPECIALE DELL’UNICEF PER L’EDUCAZIONE

MOYO un film di Henry J Kamara, Tanzania, 2024, 14’

Moyo è un ritratto crudo e poetico dei bambini che chiamano casa il centro Jipe Moyo situato a Musoma in Tanzania. Circondati da fauna esotica e paesaggi straordinari, gli abitanti di Musoma hanno raggiunto una leggera armonia con l'ambiente che li circonda. Il centro Jipe Moyo è amato e sostenuto da tutta la comunità. La loro missione è semplice: dare a ogni bambino le basi di cui ha bisogno per costruire la vita che merita. Massi e rocce sono sparsi in tutta la città, affacciati sulle case e sui negozi, nei cortili e sui bordi di laghi e stagni. “Costituiscono le fondamenta delle nostre case, seccano il pesce che mangiamo”, dicono, le rocce sostengono lo stile di vita stesso di Musoma. Nonostante non tutto sia facile, con l’aiuto di un gruppo di suore, i bambini hanno trasformato le loro difficoltà in coraggio partendo dall’arrampicata.
IN CONCORSO AL KENDALL FILM FESTIVAL

UNCLE VAKHO’S DREAM un film di Joaana Roj, Polonia/Georgia / 2022 / 22'

Secondo la mitologia, Prometeo era legato al monte Kazbek, alto più di 5.000 metri e coperto di ghiaccio. Per espiare un profondo senso di colpa, Vakho ha scelto questa regione montuosa del Caucaso georgiano per il suo esilio autoimposto. 48 anni prima ha perso il fratello in circostanze tragiche, che gli erano precedentemente apparse in sogno: "Non riuscivo a dimenticare", spiega l'uomo, oggi ottantenne, in questo cortometraggio d'esordio di grande impatto visivo.
IN CONCORSO A TRENTO FILM FESTIVAL E INDIELISBOA

PIBLOKTO un film di Anastasia Shubina, Timofey Glinin, Stati Uniti/Federazione Russa, 2023, 38'

Sulla costa artica della Chukotka vive un popolo tagliato fuori dal mondo. La loro vita ruota attorno alla caccia di trichechi e balene e alla protezione dei villaggi dagli orsi provenienti dalla tundra. Questo tema trasforma il film in una riflessione sulla morte. Gli animali marini diventano la principale fonte di cibo per la popolazione, gli avanzi degli animali vengono utilizzati per nutrire le volpi artiche negli allevamenti da pelliccia, i cimiteri umani diventano bersagli per gli orsi. Sembra che tutti gli abitanti di questa regione siano coinvolti nel ciclo del cibo e della morte. Il film si allontana dalla struttura ritmica tipica del cinema e adotta invece la struttura di un rituale sciamanico, che è un evento che forma significato per i popoli del nord.
IN CONCORSO A SHEFFIELD DOC FEST, TRENTO FILM FESTIVAL E INDIELISBOA

ULDERICA, FRUTE DI MONT (bambina dei monti) un film di Stefano Giacomuzzi, Italia, 2024, 28’

Ulderica era una bambina particolare, coraggiosa e al contempo impaurita. Il ricordo della sua infanzia in montagna è vivido e felice, sebbene Ulderica abbia da sempre guardato alla morte con timore. Ora Ulderica è una fotografa e conserva l’animo della bambina che è stata. La morte e il logorante scorrere del tempo sono da sempre gli oggetti della sua ricerca. Grazie alla fotografia Ulderica ha trasceso le paure della sua infanzia, ma gli occhi curiosi attraverso cui guarda il mondo sono gli stessi di sempre. Così Ulderica continua a ripercorrere le montagne del Friuli rivolgendo il suo obiettivo verso quel piccolo universo in cui si rispecchia il mondo intero.
IN CONCORSO A PORDENONE DOCS FEST

SADPARA un film di Gabriele Canu, Pakistan/Italia, 2024, 51’

SADPARA è un viaggio attraverso il cuore delle montagne pakistane, percorso inseguendo le radici di un nome che si fa popolo. Esplorando il legame che lo unisce con le terre alte, emerge la quotidianità essenziale di una piccola comunità dal carattere limpido e forte, a cui fa da sfondo l’immensità del Karakoram.
IN CONCORSO A TRENTO FILM FESTIVAL

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